p.p 192
ed: Keller
prezzo: 12,75
TRAMA:
Una scatola di fotografie, il sapore di una pastina ai lamponi, una cartella clinica, qualche testimonianza strappata a fatica a un parentado riluttante. Sulla base di pochi indizi sparpagliati la voce narrante di Domani è domenica tenta di ricostruire i frammenti di una storia di famiglia sbriciolata da anni di menzogne e silenzi e offre, al contempo, uno scorcio di storia europea quasi dimenticata: l'Istria italianizzata, il destino degli sloveni, la guerra dei Balcani.
In un Ginevra tra gli anni Sessanta e Settanta, quando tutto sembra pronto per le vacanze di famiglia, una giovane madre si toglie la vita. La figlia, all'epoca bambina, cercherà poi di comprendere il dramma dando voce alle storie dei due genitori che ben presto si fanno anche ritratto di un'epoca e dell'Europa. Da un lato una donna bellissima, elegante, bohémienne, che inspiegabilmente rinuncia alla propria indipendenza per un matrimonio sbagliato. Dall'altro lato invece un padre, immigrato sloveno, fuggito dalla Jugoslavia di Tito che nella sua storia i traumi di una nazione intera.
"Entrambi restiamo zitti per ore, per giornate.
Per settimane, a volte.
La guerra del silenzio. Un silenzio nutrito di dolore e di odio.
Ci incrociamo. In silenzio.
Mangiamo. In silenzio.
La nostra vita comune è un faccia a faccia di silenzio.
Abitiamo nel vuoto del non detto."
Da questo breve romanzo sono rimasta impressionata dalla voce narrante dell'autrice, che non riesce ad essere distaccata da quello che le è successo, nelle prime pagine è un lungo flusso di brevi frasi, dove la punteggiatura è esagerata, come a voler imprimere al lettore una storia che non si dimentica.
E' Sandrine, bambina di undici anni quella che la scrittrice adulta riguarda in quel sabato indimenticabile, rivolge alla madre i suoi pensieri come a voler scacciare le sue paure.
Rimasta sola con il padre, sloveno di nascita, si trasferisce in Italia, assumendo una nuova identità, per fuggire dalla dittatura di Tito, Sandrine cerca conforto dal genitore, ma è circondata dal silenzio che lei stessa produce dando voce solo ad urla interiori, ed in silenzio scompaiono anche le tracce della madre.
Grazie al ritrovamento di questa scatola con fotografie e lettere, sveleranno il prima e il dopo il matrimonio, foto felici, lettere d'amore e di libertà mai spedite e soprattutto resoconti di una malattia mai curata, solo attraverso questa lettura Sandrine conoscerà la madre e il padre prima della sua nascita.
Una lettura che ci fà riflettere sul nostro dolore, del rapporto tra genitori e figli, sulla solitudine e soprattutto, secondo me, sull'importanza del perdono.
Voto: 4 su 5