martedì 15 settembre 2020

"L'ANNO IN CUI IMPARAI A LEGGERE" di Marco Marsullo








p.p.   288
ed:    Einaudi
prezzo: 18,00




"Camminavo per mano a quel bambino
che non era figlio mio.
Allora perché faceva così male?"



TRAMA:

Niccolò ha venticinque anni ed è innamorato perso di Simona. Così quando lei, bella e inquieta, parte mollandogli suo figlio Lorenzo, lui decide di prendersene cura, sebbene quel moccioso di quattro anni non lo abbia mai accettato e di notte lo sbattesse puntualmente fuori dal letto. Niccolò non ha mai fatto il padre, e non sa come gestire capricci, routine, amichetti che giocano a fingersi d'improvviso morti e primi batticuori.
In più, a complicare le cose, ci si mette anche il padre naturale. Riccioli scompigliati e chitarra in spalla, è arrivato dall'Argentina per incontrare il piccolo, e si è installato in casa senza alcuna intenzione di andarsene. Innamorati della stessa donna, lui e Niccolò si detestano, e il bambino non riconosce un ruolo a nessuno dei due. Eppure, giorno dopo giorno, tra litigi e partite a pallone, pigiama party e impreviste abitudini, questi tre "ragazzi" abbandonati imparano ad appoggiarsi l'uno all'altro, per sorreggersi insieme contro il mondo.



 "I bambini, quando ti regalano un metro, te ne chiedono in cambio due. A differenza dei cuccioli delle altre specie, non basta farli giocare e fargli le coccole.
Devi dargli ogni cosa, la leggerezza e l'intensità, la serietà 
e la sincerità più grande che puoi. 
Tutto ciò che non sei mai riuscito neanche a dare a te stesso."


COMMENTO PERSONALE:


Niccolò ha venticinque anni e un romanzo di successo alle spalle.
Simona ha la stessa età ed è già madre.
Un colpo di fulmine durante la presentazione del libro di Niccolò, li unisce immediatamente, dando vita ad una relazione che subito deve fare i conti con la realtà, il piccolo Lorenzo che il padre non lo ha mai conosciuto, Simona lo ha incontrato durante l'Erasmus in Spagna e di quel bel ragazzo argentino non ha più saputo nulla.
Non è facile per Niccolò inserirsi in quella minuscola famiglia, fatta di regole, orari, impegni e bisogni e per il piccolo Lorenzo non è semplice dividere la mamma con un altro maschio.
Immaginate la tragedia quando Simona, che ha sempre coltivato il sogno di recitare, decide di partire per una tournée teatrale ed affidare Lorenzo alle cure del neo-fidanzato.
Un giorno dalla lontana Argentina arriva Andrés il padre naturale, con la sua chitarra in spalla, braccia tatuate, un bagaglio di bugie che porterà come un ciclone scompiglio nel rapporto appena creato dai due e la convivenza non sarà affatto facile ma molto, molto divertente.
Un romanzo che fa bene al cuore, così definisco le storie come questa in qualche modo un pò alternativa ma molto coinvolgente, che mette al primo posto l'amore soprattutto quello più bello e puro dei bambini.


Voto: 5 su 5









martedì 9 giugno 2020

"CIRCE" di Madeline Miller



p.p. 416
ed: Sonzogno
prezzo: 19,00


TRAMA:

Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando,  a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull'isola di Eea, non si perde d'animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino - con l'ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l'astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché - non più solo maga, ma anche amante e madre - dovrà armarsi contro le ostilità dell'Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov'è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare. Poggiando su una solida conoscenza delle fonti e su una profonda comprensione dello spirito greco, Medeline Miller fa rivivere una delle figure più conturbanti del mito e ci regala uno sguardo originale sulle grandi storie dell'antichità.



 "Nulla è dovuto nella vita di un mortale, 
eccetto la morte"



COMMENTO PERSONALE:

Circe. Ninfa, déa, maga, madre, ma soprattutto donna, ecco cosa mi è piaciuto di più in questo romanzo ho conosciuto le sfaccettature di questo personaggio, un mito che ai miei occhi è diventata umana.
Lei una donna sola in cerca d'amore, che fin da giovane è una ribelle, diversa dai fratelli considerata la figlia sbagliata, che per troppe volte si è fatta guidare dalle emozioni, fin a ritrovarsi madre alle prese con i pianti di un bambino. 
Circe è colei che trasforma gli uomini in maiali per evitare di essere violata da chi approda sulla sua isola affamato e stanco, ma è anche sedotta dalle parole di Odisseo così da cadere nella rete dell'amore e questa sarà la sua più grande debolezza.
Il freddo distacco degli dei e delle immortali creature non è nella sua natura, una maga ma con una mancanza di indifferenza verso il genere umano che la renderà davvero speciale.
La Miller ci mette davanti ad una donna che si racconta in prima persona, così da presentarci questo mito in modo semplice per niente pesante e creare un legame tra il lettore e il personaggio magico.


Voto: 5 su 5


lunedì 9 marzo 2020

"IL RAGAZZO IN SOFFITTA" di Pupi Avati




p.p.   248
ed:    Guanda
prezzo: 16,00



TRAMA:

Berardo Rossi detto Dedo è popolare e brillante, è negato per il latino e tifa Milan anche se vive a Bologna. Giulio Bigi è timido e sovrappeso, legge l'Eneide come fosse "Tuttosport" e indossa orrende cravatte. Due quindicenni che sembrano appartenere a pianeti diversi, se non fosse che ora abitano nello stesso palazzo e frequentano la stessa classe... E che nella famiglia di Giulio c'è un segreto che coinvolgerà, suo malgrado, anche Dedo. Giulio, infatti, non ha mai visto suo padre, chiuso in ospedale fin da prima che lui nascesse. Ora quello sconosciuto sta per tornare a casa. Ma non è la persona che lui si aspetta. Mentre dagli armadi del passato emerge una favola nera di ambizione musicale e passione non corrisposta, Dedo si rende conto che il "ciccione del piano di sopra" è diventato un amico, che quell'amico è  in pericolo, e che è il momento di fare delle scelte: ora sono loro due contro tutti. Da una Trieste intrisa di nostalgia a una luminosa e cinica Bologna, Pupi Avati mette in scena nel suo primo romanzo un intenso intreccio psicologico e una vicenda ricca di suspance: la storia di un'amicizia adolescenziale , di un lungo amore, di una nera vendetta. E crea con Dedo e Giulio due protagonisti di estrema autenticità: due ragazzi costretti a diventare grandi affrontando le sconfitte dei loro padri.



"Volere bene è un mistero che lo capisci solo 
se ci pensi molto"


COMMENTO PERSONALE:

Due storie raccontate parallelamente, in una Bologna dei giorni nostri e una Trieste del passato, raccontandoci di fatti e persone che, capiremo man mano, sono avvenuti prima dell'incontro e dell'amicizia dei due ragazzi e che sono collegati ad essi.
In una Bologna odierna un adolescente vivace, simpatico, intelligente ma non proprio bravissimo a scuola, Bernardo Rossi, detto Dedo le cui giornate trascorrono tra compiti, amici e il pensiero fisso per la ragazza più bella della scuola. Un giorno i suoi genitori (separati) affittano la mansarda di proprietà, ad una famiglia composta da mamma e figlio, Giulio Bigi. 
Giulio un ragazzone timido, imbranato e un pò strano indossa sempre delle cravatte davvero strane, su cui sono disegnati personaggi famosi, come si fà a non prenderlo in giro, ma Giulio conosce l'Eneide a memoria e cosi aiuterà Dedo in latino e da lì inizierà la loro amicizia preziosa per entrambi che sarà per loro un'occasione di crescita.
Fa sorridere il cambiamento di Dedo, che da ragazzino spensierato e un pò egoista diventa altruista, capace di preoccuparsi per l'amico, con il quale condivide il passaggio dall'infanzia all'età adulta.
Pupi Avati che meraviglia!con i suoi intrecci e sorprese, con l'attenzione sui rapporti tra padre e figlio, sull'amicizia che rende coraggiosi, la malattia fisica e mentale e soprattutto l'amore.
In conclusione questo romanzo mi ha coinvolta molto, il mio giudizio è positivo e non posso che consigliarne la lettura!


Voto: 4,5 su 5


mercoledì 8 gennaio 2020

"NINFEE NERE" Michel Bussi



p.p.    400
ed:     Edizioni E/O
prezzo:  16,00


TRAMA:

A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica.
L'indagine dell'ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette,
ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l'artista avrebbe dipinto prima di morire). Rubate o perse come illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo.
L'intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un'indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta la lettore distinguere il vero dal falso.




"La faccenda durò tredici giorni. Il tempo di un'evasione.
Tre donne vivevano in un paesino.
La terza era quella con più talento, la seconda era la più furba
e la prima la più determinata.
Secondo voi, quale delle tre è riuscita a scappare?
La terza, la più giovane, si chiamava Fanette Morelle.
La seconda Stéphanie Dupain, 
la più vecchia ero io."


COMMENTO PERSONALE:



"Tre donne vivevano in un paesino.La prima era cattiva, la seconda bugiarda e la terza egoista.Il paese aveva un grazioso nome da giardino: Giverny.
La prima abitava in un grande mulino in riva a un ruscello, che chemin du Roy; 
la seconda in mansarda sopra la scuola, in rue Blanche-Hoschedé-Monet;
la terza con la madre in una casetta di rue du Chateau-d'Eau dai muri scrostati.
Neanche avevano la stessa età. Proprio per niente.
La prima aveva più di ottant'anni ed era vedova. O quasi.
La seconda ne aveva trentasei e non aveva mai tradito il marito. Per il momento.
La terza stava per compiere undici anni e tutti i ragazzi della scuola erano innamorati di lei.  La prima si vestiva di nero, la seconda si truccava per l'amante, la terza si faceva le trecce perché sventolassero al vento."

Con un prologo così come potevo resistere, ho iniziato il romanzo e nel giro di pochi giorni l'ho terminato, volevo assolutamente sapere il finale, che devo dire, si arriva alla fine senza avere la minima percezione dei quello che sarà l'epilogo, restando a bocca aperta per quanto geniale.
Ninfee nere è il libro perfetto per ogni tipo di lettore, parla di vita, di morte, di odio e amore. Michel Bussi è riuscito a raccontare la storia più vecchia del mondo nei migliore dei modi.

Voto: 5 su 5