p.p. 296
ed: Gli Adelphi
prezzo: 12,00
Stella attraversava i boschi in cima alla collina, ritrovandosi d'improvviso
in radure scoscese circondate da alberi secolari.
A volte le sembrava che la terra custodisse segreti
antichissimi: e in qualche modo, stranamente, si sentiva a casa.
TRAMA:
Inghilterra, 1959. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre distacco, il caso clinico più perturbante che abbia incontrato nella sua carriera - la passione letale fra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra dell'ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente efferato. E' una vicenda cupa e tormentosa, che fin dalle prime righe esercita su di noi una malia talmente forte da risultare quasi incomprensibile - finché lentamente non ne affiorano le ragioni nascoste.
"Con la vergogna bisogna lottare ogni giorno.
Ma la cosa più difficile è assumersi le proprie responsabilità"
Un viaggio sofferto all'interno di un'anima tormentata, quella di Stella la protagonista che vede la sua vita spegnersi in un matrimonio con un uomo freddo, dove nemmeno il suo ruolo di mamma le basta per sentirsi viva.
Quando ad un ballo, in manicomio, Edgar Stark, l'artista accusato di aver ucciso e decapitato la propria moglie, le fa capire senza mezzi termini che la desidera si accenderà un fuoco tra i due che non lascerà scampo.
Questo amore deleterio, deviato e profondamente oscuro ci spalanca una finestra sui baratri dello spirito umano, quelli più tetri, dai quali non si torna indietro. E Stella arriva fino in fondo senza che nessuno la fermi.
La voce narrante è quella di Peter, collega di Max, (il marito psichiatra) e amico di Stella, che poi ne avrà cura, ci parla di lei come paziente, analizzando ogni situazione con freddezza, senza giudicare.
Quello che più mi ha colpito è la narrazione, come se ogni parola usata da McGrath fosse una calamita per attrarre il lettore e non lasciarlo più andare.
L'unica pecca sono, a mio parere, i personaggi direi quasi insopportabili, insomma non mi sono piaciuti molto.
Voto: 3,5 su 5