domenica 28 febbraio 2016
URLARE NON SERVE A NULLA
pp. 288
ed. BUR
prezzo 13,00
TRAMA:
Non è mai stato facile farsi ascoltare dai figli, e lo stress e la mancanza di tempo nelle nostre vite acuiscono il problema. Molti genitori si trovano quindi ad alzare al voce, non solo perché troppo aggressivi e impositivi, ma molto spesso per la ragione contraria: il tentativo impossibile di mettersi sullo stesso piano dei figli, tentativo che mostra sempre la propria inefficacia e di conseguenza genera altro stress, frustra ione e, infine, urla.
Daniele Novara, uno dei maggiori pedagogisti italiani e massimo esperto di conflitti interpersonali, raccoglie in questo libro riflessioni e indicazioni pratiche per spiegare come imparare a controllare le proprie reazioni emotive e riuscire, con la giusta organizzazione, a farsi ascoltare efficacemente e gestire nel modo migliore i conflitti che quotidianamente si generano con i figli. Partendo dal racconto di storie vere raccolte nel suo lavoro di sostegno ai genitori, dai capricci dei piccoli ai dubbi sull'uso delle punizioni, dalla divisione dei ruoli tra madre e padre alle tipiche discussioni della prima adolescenza, l'autore mostra la strada per un'educazione basata su regole chiare, organizzazione e una buona comunicazione, che mette i genitori in grado di aiutare i figli a crescere, sviluppando tutte le loro risorse.
"Nell'infanzia l'eccesso verbale dei genitori manda in confusione i figli perché i bambini non capiscono ragionamenti troppo complicati."
COMMENTO PERSONALE:
Lo sappiamo tutti, noi genitori, che il titolo del libro è veritiero...ma non riusciamo a non urlare!!! La maggior parte delle volte urliamo inutilmente con l'unico risultato di "sfogarci" per poi il più delle volte inutilmente.
Secondo Daniele Novara i genitori di oggi sono più morbidi, meno rigidi e severi, più coinvolti ma anche più emotivi, pretendono dai figli di essere ascoltati e urlano proprio quando danno regole in maniera non sufficientemente chiare.
Il genitore emotivo fa molto male ai figli perché urlando comunica loro estrema fragilità e l'incapacità di gestire le proprie emozioni scaricandole su di loro.
Spiega anche "che i figli non ci ascoltino è cosa normale da non drammatizzare ed è una situazione che dobbiamo gestire con la sufficiente distanza emotiva."
Leggendo questo libro si sente che "c'è passato" che anche lui si è lasciato andare a urla ogni tanto, altrimenti non saprebbe così bene descrivere lo stato d'animo e lo svolgersi delle vicende con i nostri figli.
Vi troviamo anche consigli, esempi pratici, ci sono perfino schemini con "cosa dire, o non dire a bambini a seconda dell'età, ci sono giochi e test, che per noi genitori sono quasi delle "consolazioni".
Molto interessante non solo per i genitori ma anche per nonni, zii e parenti vari ma anche per chiunque abbia a che fare con il mondo dei bambini e ragazzi.
Alla fine del libro ci sono i modi per contattarlo, dunque leggiamo il libro, cerchiamo di mettere in pratica quello che c'è scritto, e poi, prima di strozzare nostro figlio che "non ci ascolta mai" scriviamo a Daniele Novara.
giovedì 18 febbraio 2016
UNA SPOLA DI FILO BLU
pp. 391
ed. Guanda
prezzo: 18,50
TRAMA:
"Era uno splendido pomeriggio tutto giallo e verde..." Sempre con queste parole Abby Whitshank inizia a raccontare di quel giorno, nel lontano luglio del 1959, in cui si innamorò di Red, sotto il grande portico di legno che occupa tutta la facciata della casa dove avrebbero cresciuto i loro quattro figli. La casa di famiglia, orgoglio del padre di Red, arrivato a Baltimora negli anni Venti per poi fare carriera come costruttore, ha visto avvicendarsi quattro generazioni di Whitshank e conserva tra le pareti l'eco delle loro storie. Perchè ogni famiglia ha le sue storie, che la definiscono e che irradiano un'invidiabile sensazione di unità. Il loro è un legame indissolubile, fatto di tavolate domenicali, di vacanze tutti insieme da trent'anni nella stessa villa al mare, di piccole tradizioni introdotte da Abby per i bambini e trasmesse ai nipoti. Un legame fatto anche di segreti e mezze verità, di risentimenti stratificati per decenni, di invidie fraterne e aspettative disattese. Con quella capacità di raccontare i suoi personaggi mescolando affetto e ironia, profondità e delicatezza, Anne Tyler riesce in questo suo nuovo romanzo a renderci partecipi delle loro gioie e dei loro fallimenti, a farci ridere e commuovere, a restituire tutta la complessità emotiva della vita vera.
" Comunque, si sa com'è quando ti manca qualcuno che ami, cerchi di trasformare ogni estraneo nella persona che speri di vedere."
COMMENTO PERSONALE:
Anne Tyler in questo romanzo racconta tre generazioni di una famiglia partendo da quella di mezzo: Red e Abby Whitshank hanno settant'anni e quattro figli, due femmine e due maschi; è con uno di loro, Denny, che si aprono le prime pagine, una sua telefonata a tarda sera, con una comunicazione bizzarra... Ma è solo una delle stranezze a cui Denny li ha abituati. La scrittrice via via fa luce su tutti gli altri componenti. Una voce narrante, ci presenta tutti i membri della famiglia e così pagina dopo pagina siamo a metà del libro, per poi passare al "c'era una volta" siamo più o meno, negli anni trenta, con la storia della generazione precendente, Junior e sua moglie Linnie Mae, genitori di Red, a Junior devono la bella casa con il grande portico e il dondolo di legno color miele, un amore coniugale molto particolare, che mi ha fatto pensare al perchè ci si sceglie? Perchè si resta insieme tutta la vita? E chi sceglie chi? ma non posso dirvi di più....
Poi si ritorna al presente, il tempo che passa che modifica il loro vivere, Abby si ammala la testa a volte le fà brutti scherzi "a volte il mio cervello salta" e Red diventato sordo, con qualche problema cardiaco. Così i figli si chiedono se saranno ancora in grado di vivere soli? Si ritrovano così a dover decidere del futuro dei genitori e a riunirsi nella casa di famiglia. Nello stare insieme, però, riaffiorano gelosie e interrogativi.
Fin dal principio, ci appare una famiglia unita, ma leggendo il romanzo mi sono posta una domanda: Quanto si finge che tutto sia a posto?
L'apparizione di una rocchetta di filo blu solo nelle ultime pagine del libro, a dare un senso non soltanto al titolo...
Una storia narrata con delicatezza, sempre in bilico tra dramma e commedia, proprio come nella vita vera.
Voto: 5 su 5
mercoledì 10 febbraio 2016
"GLI OCCHI GIALLI DEI COCCODRILLI"
pp. 524
ed. Dalai editore
TRAMA:
Questo romanzo si svolge a Parigi. Eppure si incontrano coccodrilli. Questo romanzo è la storia di una menzogna. Ma anche una storia di amori, di amicizie, di tradimenti, di denaro, di sogni.
Questo romanzo è pieno di lacrime e sorrisi. Questo romanzo è la vita.
La prima è bella, ricca e vive un matrimonio in apparenza felice; la seconda è stata abbandonata dal marito e deve fare i conti con due figlie da crescere e una serie infinita di difficoltà finanziarie. Anche i loro sogni sono differenti: Iris spera in una brillante carriera da sceneggiatrice, Joséphine vuole affermarsi come studiosa di storia medievale. Ma le loro esistenze subiscono un'imprevista trasformazione. Durante una cena, Iris conosce un editore e gli fa credere, per darsi un tono, si essere alle prese con la stesura di un romanzo, restando però preda della propria bugia. Davanti all'offerta dell'uomo di pubblicarlo, si rivolgerà alla sorella chiedendo la sua complicità per scriverlo: l'una intascherà il successo, l'altra il denaro. In un crescendo di tensioni, il destino riserverà alle protagoniste incredibili sorprese, soprattutto quando il libro diventerà un best-seller. Una girandola di eventi che si susseguono fino all'ultima pagina, esplorando le pieghe più intime della natura umana, in special modo quella femminile. Su tutto, l'orgoglio di non cedere mai nè al vittimismo nè allo sconforto, nonostante le ferite e i dolori. Perchè ognuno ha la sua stella da inseguire, gialla e brillante come gli occhi dei coccodrilli che osservandoci e scrutando le nostre paure, le illusioni e le ossessioni, illuminano la via per raggiungere la felicità.
" Ho capito che la felicità non è vivere una vita senza imbrogli, senza fare errori, senza muoversi.
La felicità è accettare la lotta, lo sforzo, il dubbio, e andare avanti, andare avanti superando tutti gli ostacoli, uno per volta."
RECENSIONE:
Mi sono imbattuta in questo libro, dopo aver letto recensioni, devo dire tutte molto positive,sulla trilogia della Pancol, ebbene sì!!! anche questo non sarà un libro solitario, sullo scaffale mi aspettano altri due "tomi",
"Il valzer lento delle tartarughe" e "Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì", questa scrittrice non fà sconti....tante pagine, ancora da leggere...
Un libro che si legge bene e che ti fà appassionare molto, alle vicissitudini dei protagonisti, che sono davvero tanti, a prima vista potrebbero creare un po' di confusione, ma l'autrice è brava a tenere in piedi tutta la trama e a portarla a termine senza lasciare nessun pezzo indietro.
La Pancol ha creato personaggi che dopo qualche pagina diventano persone, gli ha dato personalità, una storia, un passato e dei sogni a ognuno di loro da renderli reali e credibili.
La storia di Joséphine, una vita la sua con lavoro sotto pagato, un marito che l'ha tradita, una sorella che ha sempre approfittato di lei e della sua debolezza, una madre che non sembra averle mai voluto bene, al suo fianco c'è l'amica della porta accanto, che però, pare, nascondere qualche segreto.
Il personaggio di Joséphine sembra veramente un ricettacolo di disgrazie, il suo rapporto difficile con la figlia maggiore Hortense odiosa adolescente ribelle e viziata, che per tutto il libro non fà che giudicare la madre, criticare le sue scelte, addirittura il suo modo di vestire. Ho detestato in questi momenti anche Joséphine per il suo non essere autorevole con la figlia, forse tutti questi problemi nascono dall'assenza di una figura paterna. Il padre infatti le ha lasciate e ha cambiato vita scegliendo di andare in Africa per allevare coccodrilli. Da qui, infatti, il titolo del libro.
Gli inganni non avranno vita lunga, le scelte sbagliate, i ricordi non potranno che tornare a galla.
In questo romanzo, ci si sente addosso costantemente gli occhi dei coccodrilli.
"Niente sfugge al loro sguardo, neanche di notte. Il coccodrillo non perdona: se ti individua, non ti mollerà più."
E devo ammettere, per finire, che i titoli della trilogia, sono veramente geniali.
Voto 4.5 su 5
lunedì 1 febbraio 2016
LETTURE DI GENNAIO
Benvenuti a tutti,
qui di seguito troverete le letture che ho fatto nel mese di gennaio,
attendo le vostre opinioni e consigli.
pp.315
ed.Feltrinelli
letto in e-book
TRAMA
In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace.
Nel suo racconto fantastico Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose, sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con uno spiraglio di luce.
"Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo,
ciechi che vedono,
ciechi che pur vedendo,
non vedono."
(la moglie del dottore)
RECENSIONE
Ho iniziato il nuovo anno con questo libro, un romanzo sicuramente forte e crudo il più metaforico che abbia mai letto, i personaggi senza un nome li distingui per le
caratteristiche fisiche, vengono colpiti da un' epidemia "bianca cecità" ti porteranno
così,nella lettura ad essere tu stesso cieco, non essendoci dialoghi.
Rinchiusi in un ex-manicomio tireranno fuori il peggio di se' ..ci sono alcuni momenti davvero rivoltanti e se lo leggerete capirete perché ...
La guida nella lettura di questo libro è la moglie del dottore vedente ma per restare vicina al marito si farà passare per cieca, la donna si macchierà di un omicidio, non vi svelo di più...riuscirà a salvarsi e salvare i suoi compagni di sventura?
"Ma voi non sapete , non potete saperlo,
cosa significhi avere gli occhi in un mondo di ciechi,
non sono regina, no, sono soltanto colei che è nata per vedere l'orrore,
voi lo sentite, io lo sento e lo vedo."
(la moglie del dottore)
pp. 573
ed. Giunti
TRAMA
Dopo la tragica notizia della morte del padre, Maia e le sue sorelle, tutte adottate da quel padre generoso e carismatico, ma di cui nessuno, nemmeno il suo avvocato e amico di sempre conosceva il suo passato, rientrano alla dimora paterna, scoprono così un singolare testamento, una sfera armillare, i cui anelli recano incise alcune coordinate da dove ognuna di loro proviene.
Maia timida e solitaria ragazza sarà la prima ad avere il coraggio di partire alla ricerca delle sue origini. Un viaggio che la porterà a Rio de Janeiro, dove un vecchio plico di lettere le farà rivivere l'emozionante storia di una sua antenata nella Parigi degli anni 20, di cui ha ereditato la bellezza. Con l'aiuto di un amico scrittore, Maia riporterà alla luce il segreto di un amore legato alla costruzione della statua del Cristo che torreggia maestosa su Rio.
RECENSIONE
Il primo capitolo di una serie di sette libri.
Maia è un personaggio timido è l'unica a vivere ancora con il padre ad Atlantis un castello sulle rive del lago di Ginevra, con quest'uomo enigmatico, misterioso, sono curiosa di sapere qualcosa di più su questo personaggio che mi incuriosisce molto.
Nonostante la mole del romanzo, non stancherà affatto e non risulterà neanche faticoso seguire i personaggi nei cambi di tempi e luoghi.
Un bel romanzo scorrevole ed avvincente, un libro che consiglio per uno svago e perchè no anche per sognare un pò...
Sinceramente curiosa di scoprire i seguiti, il prossimo libro sarà "Ally nella tempesta" già in mio possesso a presto una nuova recensione.
Voto 4 su 5