giovedì 21 febbraio 2019

"LACCI" di Domenico Starnone



p.p:      133
ed:       Einaudi
prezzo:  17,50


TRAMA:

"Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie". Si apre così la lettera che Vanda scrive al marito che se n'è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all'inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è  cambiato, e ritrovarsi a trent'anni con una famiglia a carico è diventato un segno di arretratezza più che di autonomia.
Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato della grazia lieve di una sconosciuta con cui i giorni sono sempre gioiosi, e lei a Napoli con i figli, a misurare l'estensione del silenzio e il crescere dell'estraneità. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell'abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.





"Basterebbe insistere nella curiosità iniziale, 
e la curiosità diventerebbe attrazione, 
l'attrazione crescerebbe fino ad indurre al sesso, 
il sesso imporrebbe la ripetizione,
la ripetizione fonderebbe una necessità e un'abitudine."


COMMENTO PERSONALE:

La voce narrante del primo capitolo, è Vanda la moglie di Aldo, all'inizio del romanzo sembra la classica storia di un matrimonio fallito per la sbandata che Aldo prende per una giovane ragazza, invece nella seconda parte del libro, senza preavviso è lui che racconta la sua relazione extraconiugale con la giovane Lidia, così dopo aver conosciuto Vanda si riesce a capire meglio che tipo di persona sia Aldo. 
Nella terza e ultima parte, il racconto passa ai figli Sandro e Anna e così scopriamo anche il loro punto di vista. E' iniziando ad unire i tasselli di questo puzzle intricato che comprendiamo fino a che punto i lacci di un paio di scarpe siano stati lo spunto perfetto per raccontare metaforicamente il legame d'amore che unisce una famiglia.




Voto: 4 su 5