p.p. 248
ed: Guanda
prezzo: 16,00
TRAMA:
Berardo Rossi detto Dedo è popolare e brillante, è negato per il latino e tifa Milan anche se vive a Bologna. Giulio Bigi è timido e sovrappeso, legge l'Eneide come fosse "Tuttosport" e indossa orrende cravatte. Due quindicenni che sembrano appartenere a pianeti diversi, se non fosse che ora abitano nello stesso palazzo e frequentano la stessa classe... E che nella famiglia di Giulio c'è un segreto che coinvolgerà, suo malgrado, anche Dedo. Giulio, infatti, non ha mai visto suo padre, chiuso in ospedale fin da prima che lui nascesse. Ora quello sconosciuto sta per tornare a casa. Ma non è la persona che lui si aspetta. Mentre dagli armadi del passato emerge una favola nera di ambizione musicale e passione non corrisposta, Dedo si rende conto che il "ciccione del piano di sopra" è diventato un amico, che quell'amico è in pericolo, e che è il momento di fare delle scelte: ora sono loro due contro tutti. Da una Trieste intrisa di nostalgia a una luminosa e cinica Bologna, Pupi Avati mette in scena nel suo primo romanzo un intenso intreccio psicologico e una vicenda ricca di suspance: la storia di un'amicizia adolescenziale , di un lungo amore, di una nera vendetta. E crea con Dedo e Giulio due protagonisti di estrema autenticità: due ragazzi costretti a diventare grandi affrontando le sconfitte dei loro padri.
"Volere bene è un mistero che lo capisci solo
se ci pensi molto"
COMMENTO PERSONALE:
Due storie raccontate parallelamente, in una Bologna dei giorni nostri e una Trieste del passato, raccontandoci di fatti e persone che, capiremo man mano, sono avvenuti prima dell'incontro e dell'amicizia dei due ragazzi e che sono collegati ad essi.
In una Bologna odierna un adolescente vivace, simpatico, intelligente ma non proprio bravissimo a scuola, Bernardo Rossi, detto Dedo le cui giornate trascorrono tra compiti, amici e il pensiero fisso per la ragazza più bella della scuola. Un giorno i suoi genitori (separati) affittano la mansarda di proprietà, ad una famiglia composta da mamma e figlio, Giulio Bigi.
Giulio un ragazzone timido, imbranato e un pò strano indossa sempre delle cravatte davvero strane, su cui sono disegnati personaggi famosi, come si fà a non prenderlo in giro, ma Giulio conosce l'Eneide a memoria e cosi aiuterà Dedo in latino e da lì inizierà la loro amicizia preziosa per entrambi che sarà per loro un'occasione di crescita.
Fa sorridere il cambiamento di Dedo, che da ragazzino spensierato e un pò egoista diventa altruista, capace di preoccuparsi per l'amico, con il quale condivide il passaggio dall'infanzia all'età adulta.
Pupi Avati che meraviglia!con i suoi intrecci e sorprese, con l'attenzione sui rapporti tra padre e figlio, sull'amicizia che rende coraggiosi, la malattia fisica e mentale e soprattutto l'amore.
In conclusione questo romanzo mi ha coinvolta molto, il mio giudizio è positivo e non posso che consigliarne la lettura!
Voto: 4,5 su 5