p.p. 416
ed: Sonzogno
prezzo: 19,00
TRAMA:
Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull'isola di Eea, non si perde d'animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino - con l'ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l'astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché - non più solo maga, ma anche amante e madre - dovrà armarsi contro le ostilità dell'Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov'è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare. Poggiando su una solida conoscenza delle fonti e su una profonda comprensione dello spirito greco, Medeline Miller fa rivivere una delle figure più conturbanti del mito e ci regala uno sguardo originale sulle grandi storie dell'antichità.
"Nulla è dovuto nella vita di un mortale,
eccetto la morte"
Circe. Ninfa, déa, maga, madre, ma soprattutto donna, ecco cosa mi è piaciuto di più in questo romanzo ho conosciuto le sfaccettature di questo personaggio, un mito che ai miei occhi è diventata umana.
Lei una donna sola in cerca d'amore, che fin da giovane è una ribelle, diversa dai fratelli considerata la figlia sbagliata, che per troppe volte si è fatta guidare dalle emozioni, fin a ritrovarsi madre alle prese con i pianti di un bambino.
Circe è colei che trasforma gli uomini in maiali per evitare di essere violata da chi approda sulla sua isola affamato e stanco, ma è anche sedotta dalle parole di Odisseo così da cadere nella rete dell'amore e questa sarà la sua più grande debolezza.
Il freddo distacco degli dei e delle immortali creature non è nella sua natura, una maga ma con una mancanza di indifferenza verso il genere umano che la renderà davvero speciale.
La Miller ci mette davanti ad una donna che si racconta in prima persona, così da presentarci questo mito in modo semplice per niente pesante e creare un legame tra il lettore e il personaggio magico.
Voto: 5 su 5